
Recensione La Trenta Trentina – Levico Terme
“la trenta trentina” a Levico Terme, seconda partecipazione dopo la prima dell’anno scorso, gara che si disputa sulla distanza di km 30 e 200 metri, più una staffetta divisa in due frazioni, una da 16km e una da 14km e 200 metri.
Siamo partiti il sabato dopo pranzo in un bel gruppo organizzato da Bologna (alla fine saremo in 26, di diverse società) in tre ore si arriva a Levico.
Dove Dormire
Si prende possesso delle camere all’Hotel Bavaria e poi ci si reca al ritiro pettorali.
Hotel ottimo sia come camere e colazione, sia come posizione perché molto vicino al centro organizzativo e al punto di partenza, per cui avendo ottenuto la possibilità di mantenere tre camere la domenica fino a dopo la gara, ci siamo evitati il deposito borse ed abbiamo potuto fare la doccia comodamente dopo la gara, mettendo appunto le borse nelle suddette camere.
Pomeriggio soleggiato e caldino anche a Levico, e come dicevo prima ritiro pettorali e pacco gara ove volendo c’era anche la possibilità di provare la maglietta tecnica del pacco gara, poi giretto in Levico, cittadina piccola ma molto carina.
Dove Mangiare
Aperitivo e cena presso il Ristorante Pizzeria Al Conte, dove abbiamo mangiato bene e con modica spesa.
Fra cibo, chiacchiere e risate si fanno quasi le 23:30, si torna quindi in hotel, preparazione di rito della canotta con pettorale e poi branda, con solita nottata pregara di poche ore di sonno, almeno per me.
Organizzazione
Mattina sveglia alle 7, colazione e poi tutti i consueti rituali per arrivare a poco dopo le 9 pronti per uscire, visto che la partenza gara è alle ore 10.
A piedi con varie chiacchiere e celata tensione raggiungiamo il punto di partenza in via Vittorio Emanuele in centro a Levico, il cielo è nuvoloso, la temperatura sarà stata sui 12 gradi e quindi con la sola canotta e stando fermi è un po’ freschino, ma si fa affidamento che qualche grado salirà.
Verso le 9:45 ci infiliamo in griglia, l’adrenalina sale, avendola già fatta l’anno scorso ripercorro mentalmente, come già fatto più volte rimuginando in precedenza su come comportarmi, la gara dell’anno scorso.
Vorrei migliorare il tempo dell’anno scorso con real time di 2 ore 06’ 46” alla media di 4’12” (55esimo assoluto e sesto categoria M50) però ho un sacco di dubbi legati al fatto che questa ultima annata è stata parecchio tribolata, fermo da dicembre a marzo con ripartenza da zero e con 7 kg di troppo, con tutte problematiche diverse di carattere posturale che saltano fuori quando aumento i km.
Comunque torniamo in griglia… più di duemila alla partenza (fra 30 e staffetta), record di presenze, decido di partire forte e cercare di ripetere l’anno passato.
Percorso
sensazioni di gara
Allo sparo rimango imbottigliato per il primo km e poi dopo accelero, un altro km nel centro di Levico e poi si esce verso i meleti e continuo a spingere.
Il cielo è nuvoloso e rimarrà tale praticamente per tutta la gara, e la temperatura è ideale, il sudore ti fa un po’ freddo sulla pelle ma va bene così, col sole pieno sarebbe stato caldo.
Il percorso è come ricordavo fantastico, prevalentemente in asfalto con qualche tratto in ghiaia attorno ai laghi e in terra battuta verso l’interno, con paesaggi naturali favolosi.
Al decimo km quando si arriva a costeggiare il lago di Caldonazzo sono sui 4’05” di media generale, e al 16km quando c’è il cambio della staffetta e si è giunti quasi alla fine del lago guadagno qualcosa e sono sui 4’04”; fino a questo punto il percorso presenta lievi falsi piani in salita e in discesa ed infatti sostanzialmente si sta sempre in spinta.
Dal km 16 al 21 si accentuano un pelo le pendenze, nulla di trascendentale ma comunque la media si alza un po’, passo alla mezza a Pergine Valsugana alla media dei 4’07”; la tattica, che poteva anche rivelarsi suicida, di tirare fino alla mezza, con buon senso, il più possibile è stata rispettata.
E adesso arriva il difficile, nel senso che fra i km 21 e 25 c’è la parte più dura in salita, non certamente pendenze elevate, ma costanti e quando cominci ad accusare la fatica le senti, ricordo anche un paio di passaggi stretti in frazioni abitate con curve a 90, dove praticamente riparti da fermo e sono cose che da stanco ti ammazzano…
Faccio questi km fra i 4’40” e i quasi 5’ di media, comincio a pensare che è finita e che sono stato un pirla a tirare così tanto prima, poi finalmente dopo il km 25 inizia la discesa e mi involo, per il km 26 il Garmin segna un 3’36”, riprendo coraggio, il km 27 un 3’56”, accuso.
Al km 27,500 circa spiana e si inizia a costeggiare il lago di Levico, ormai mancano circa due km e 700 alla fine e adesso sono veramente stanco, ma faccio due conti mentali e stare sotto le 2 ore e 6 minuti è ancora possibile…
Non mollo, con tutto quello che è rimasto arrivo al traguardo, vedo che c’è ancora il 5, esulto, medaglia (bellissima) e cerco di respirare, e poi bere, in tutta la gara non ho preso gel ed ho bevuto solo qualche sorso di acqua al volo ai ristori del km 10, 15 e 20…
Real time 2 ore 05’ 36” alla media di 4’10” (62esimo assoluto e sesto categoria M50), sono contento, un minuto e 10” in meno, ci si spera sempre di migliorare ma non ci avrei scommesso nulla.
Si rientra in hotel, doccia e appena tutti riuniti pranzo alla Birreria Ristorante Pedavena, vicinissima all’hotel, ci siamo sempre sposati per tutto a piedi in poco tempo, quindi organizzazione trasferta top.
Mangiato molto bene, birra a fiumi, solite chiacchiere e risate e rientro a Bologna in tarda serata.
Che dire ancora… la gara è bellissima, organizzata in modo impeccabile in località molto belle, e quindi consigliatissima!
Traccia e Altimetria
Scritta da: Sandro Bontadini – Bologna